Quando ero piccola il fine settimana era dedicato ai ravioli. Con la mia mamma li facevamo spesso, più crescevo più avevo ruoli importanti, sono partita dal chiudere i ravioli con la forchetta e poi bucarli a impastare la pasta e tirarla (con la macchinetta).
E’ una cosa che mi è rimasta, ho imparato a impastare così.
E io mai e poi mai avrei pensato che una sfoglia senza uovo potesse reggere la cottura in acqua.
Poi ho provato, ho fatto la sfoglia con la lecitina e on l’olio. E bò il tutto sembrava tenere.
E poi non volendo usare la lecitina e dimenticandomi l’olio ho fatto una sfoglia solo con l’acqua. E’ venuta. Ha tenuto. I ravioli erano buonissimi.
Stavolta ho provato un piatto tipico del Nord Est Europa, i pierogi o varenyki o altri nomi a me sconosciuti.
Sono dei megaravioli ripieni un po’ di quello che si vuole, io ho scelto le patate, proprio per farmi del male.
E’ venuta Laura a pranzo e mentre lei preparava le frittelline di ceci io impastavo: 200g di farina 00, sale e acqua qb. Ho impastato fino ad ottenere un bell’impasto liscio e sodo e l’ho messo a riposare coperto per una mezzoretta/oretta.
Intanto ho lessato tre patate medie e preparato la panna acida con una confezione di panna di soia, mezzo limone e sale.
Ho tritato una cipolla bianca e l’ho fatta stufare con un goccio d’olio e acqua fino a cottura. Ho salato e ho messo da parte.
Una volta cotte le patate le ho sbucciate e schiacciate con un cucchiaio di panna acida, erba cipollina tritata, sale e pepe.
Ho steso la pasta e con una tazza ho tagliato dei tondi all’interno dei quali ho messo il ripieno di patate. Ho chiuso i ravioloni a mezzaluna, ho pressato bene i bordi con le dita e li ho bucati con la forchetta. Li ho lessati 3-5 minuti e li ho conditi con la panna acida e le cipolle.
Consigli:
- 200g di farina per due persone sono decisamente eccessivi. Sono venuti 8 pierogi a testa ma ne abbiamo mangiati metà (e ci siamo mangiate pure le frittelline), quindi direi che con queste dosi ci mangiano tranquillamente e abbondantemente 4 persone
- la pasta l’ho stesa a mano e non è venuta sottilissima, però finché i ravioli sono caldi va tutto bene. Poi una volta freddi e riscaldati diventa un po’ gommosa, quindi io consiglio di tirarla sottile ma non trasparente
- i ravioli in cottura quintuplicano le dimensioni. E non scherzo. Quindi pay attention alle dimensioni e alle quantità
- io li ho conditi con la panna acida pura e semplice, ma sarebbe stato meglio sciogliere la panna in qualche cucchiaio di acqua di cottura, parla scaldare in padella e passarci i ravioli così da farli ben impregnare
4 Comments
Ale - Golosità Vegane
27 Novembre 2012 at 14:50Che squisitezza!!! Sembrano veramente golosi!!!
PS: ma certo che reggono, mica ci vuole l’uovo, altrimenti noi vegan che ce stamo affà? Ahahaahh
Cristina
27 Novembre 2012 at 15:06ahahahah lo so, però è una convinzione che ho da sempre e anche se è un anno che faccio la pasta fresca senza uova ancora mi stupisco ancora quando metto i ravioli a bollire e non si squagliano… 🙂
prima o poi mi abituerò 🙂
Cami
29 Novembre 2012 at 11:12Sono d’accordo con Ale 🙂
Oltre che splendidi reggono una meraviglia 😀 come dice Ale e mica ci vuole l’uovo 😆 in tempi di povertà la sfoglia era solo acqua e farina come vuole la tradizione veganl 😆
Cristina
29 Novembre 2012 at 23:20lo so lo so avete ragionissima, però è quella forma mentis che ancora non sono riuscita a ricodificare 🙂
però nonostante tutto continuo a fare tagliatelle senza uova come se piovesse…e ancora non sono convinta…prima o poi 😉